Autobiografia - Ilvandara

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Autobiografia

Su di me


Sono nato a Trieste il 3 maggio 1954 alle 14.20.
 
Le tre visioni
 
Nei giorni del mio 30esimo compleanno (maggio 1984) ho avuto 3 visioni.
Ora, dovete sapere che io festeggio un po’ prima, così se qualche mio amico alza il gomito, il giorno dopo ha il tempo per smaltire la ciucca e dormire. Quindi la serata del mio compleanno la faccio, e la ho sempre fatta il 30 aprile, la notte di Valpurga o Beltane, che il giorno dopo è festa.

La prima
A quel tempo non sapevo nulla di queste cose, ma verso le 9 di sera (in un locale che si chiamava Fragolino, meglio conosciuto come “Alla risiera”, data la sua vicinanza con il famoso campo di sterminio di S. Sabba
, appena 10 metri) ho visto una gatta randagia con il pelo lungo, bianca e nera, arrampicata sulla pergola che mi stava guardando. Il muso della gatta si è trasformato in quello di una donna, che mi ha detto delle cose. Non ricordo cosa, ma so solo che mi ha parlato. Poi ho scoperto che quel viso era di una mia Sorella, che mi ha fatto da madrina in tutti i primi anni di studio e sperimentazione. Grazie, Serena (Serena è morta il 13 dicembre 2009).

La seconda
Una settimana dopo circa, mi trovavo sul porticciolo di Barcola, nella zona detta “del bunker”. Ad un certo punto, verso le 10 di sera, la Luna ha cominciato a irradiare di colori elettrici, ricordo benissimo il blu, il verde, l’arancione ed uno stranissimo rosso “sangue di piccione”. Istintivamente ho alzato il braccio verso la luna e la mano mi è diventata trasparente fin oltre il polso, color bianco lattescente.

La terza
Ancora dopo una settimana, sempre di sera, ero disteso sulle piazzole del bagno al “bivio di Miramare” che guardavo le stelle. Ad un certo punto tutte le stelle si sono collegate fra di loro formando una serie di sigilli, in tutto e per tutto simili all’Alfabeto Malachim.
Contrariamente ad ogni mia logica intellettuale dell’epoca, ho deciso di approfondire.
 
Il primo periodo: 1984 – 1990
 
Ho avuto fortuna. Ho trovato gente in gamba con cui muovere i primi passi, ed il mio istinto mi ha fatto scartare quella pericolosa. O forse era il mio destino che andasse così, fatto sta che quelli che ho scartato ancora oggi mi odiano di gelosia.
Nei primi sei mesi ho preso in mano la Stregoneria, che io ho sempre chiamato “Magia naturale”, un po’ perché a Trieste è facile da praticare, un po’ perché la gente che frequentavo faceva quello. Parallelamente ho cominciato lo studio dell’I King, che ho sempre sentito come una parte inseparabile di me stesso e della mia interiorità. Il 31 ottobre di quel mitico 1984 ho celebrato il mio primo Halloween, primo di una serie che si è mantenuta stabile nel tempo fino a qualche anno fa.
Nel periodo successivo mi sono preoccupato di leggere e studiare al massimo delle mie disponibilità mentali, approfondendo l’argomento della Magia naturale con l’evocazione degli Elementi e delle Entità stregonesche, sopra tutto Salamandre, Silfidi e Ondine, ma anche Spiriti molto più complessi. Particolarmente importante è stato il contatto con una Fata, Shilhadia, nei pressi della Fonte di Crogole. Oggi questa Fata non c’è più, cacciata via dalla cementificazione, dalla captazione dell'acqua e dall'agricoltura intensiva. Shilhadia mi ha insegnato tutto quello che c’era da sapere sulla Natura, e mi ha facilitato in modo esponenziale anche nello studio tecnico delle piante medicinali, tant’è vero che ancora oggi, a Trieste, qualcuno mi chiama “Roberto l’erborista”. Con Shilhadia ho avuto un rapporto continuativo per quasi 10 anni, dolcissimo e profumato. Ho sempre avuto il sospetto che fosse Diana in persona, ma lei non me lo ha mai detto.
Poi, mentre stavo guardando i giornali nell’edicola della Stazione centrale di Trieste, mi sono imbattuto in un libro che trattava i 72 angeli dello Shemamphorash. Un libercolo, ingenuo, copiato da tutte le parti, pesantemente taroccato per renderlo più vendibile e di pessima qualità grafica, ma è stato amore a prima vista. Ho cominciato, con estrema facilità, a studiare la Qabala magica (che non andrebbe, e non va mai confusa con quella ebraica), ho imparato a leggere e scrivere l’ebraico – quanto basta, ho cominciato a ritualizzare le 72 entità ed a invocarle. Parallelamente ho studiato, fra gli altri, Agrippa, la Golden Dawn, Dione Fortune e Crowley, ma limitatamente alla loro parte naturalistica e qabalistica.
Rituali molto ingenui, primitivi ed elementari, che se ci penso oggi mi vengono i brividi per i rischi che mi sono preso. Ma qualcuno ha funzionato molto bene. In particolare Damebiah (che qualcuno chiama Damabiah), che mi ha aperto la prima vera Porta magica della mia vita.
Con lo Shemamphorash ci ho marciato anni, quattro o cinque, ma quello, ed i 72 suoi angeli, erano l’unica vera chiave magica che mi permetteva di procedere in maniera sicura e coerente. La Qabala magica, si sa, è aritmetica metafisica, ed io ho una mente ed una natura interiore completamente razionali. È stato un periodo intensissimo, data l’enorme quantità di materiale esaminato, studiato e ordinato, culminata in un Rituale eseguito nel Lammas 1988 all’interno del quale li ho chiamati tutti e 72 uno per uno. Qualcuno ha detto che sono matto, ma tant’è.
Da quel giorno ho cominciato a portare la Qabala magica e la Magia naturale all’interno degli psicodrammi di LaVey, ed a studiare la Magia sessuale. Contemporaneamente ho cominciato ad equilibrare lo Shemamphorash, che è un sistema uranico, con il Lemegeton, che è un sistema ctonio. Così mi sono ritrovato ad avere le due facce della stessa medaglia comparativamente speculari, tanto a destra quanto a sinistra, in perfetta armonia. Ho cominciato a ripulire i testi magici dagli sbagli, a ricostruire le Gerarchie celesti ed infere in modo coordinato, eliminando l’impossibile e spurgando il probabile. Ho comparato decine di testi, centinaia di segnature ebraiche, ho trovato migliaia di errori, ma alla fine mi è rimasto il giusto, quello che poi sarebbe diventato il mio libro Pan en to Pan: lì dentro non c’è un errore neppure a pagarlo.
In questo periodo ho scritto i miei primi due libri, di cui il più importante è Autoiniziazione alla Magia naturale, edizioni Ishtar – Torino.
Nei due anni successivi ho praticato intensivamente lo studio e la pratica della Magia sessuale. Begli anni, anche da un punto di vista umano… visto che alle mie donne piaceva, e non poco, l’ambientazione “horror” delle mie alcove!
Con tale tecnica (LaVey + sesso) ho evocato Leviathan. A Trieste c’è il mare, perché non usarlo?
 
Il secondo periodo: 1990 – 1998
 
Nella notte di Beltane del 1990 sono stato Iniziato alla Magia, con una Cerimonia sul Carso triestino. Dato che uno dei doni d’iniziazione è stato il Femminino in chiave lilithiana, fattomi da una Sorella, da quel giorno ho avuto anche le mestruazioni. Psichiche, ovviamente. Grazie, Marilena.
Poi è stato un delirio crescente di creatività ed ascesa magica.
Subito dopo l’iniziazione ho preso in mano il Sistema Enochiano, lo ho rimesso a posto e, per mezzo di esso, in otto mesi di lavoro, ho evocato il “Santo Angelo Custode”, OVSXY, che mi si è manifestato fisicamente alla fine del percorso, verso febbraio. Contemporaneamente (agosto 1990) ho evocato Taphtartarath con tecnica su Kamea di Mercurio nel piano Briatico, rischiando seriamente di diventare matto (ma una mia amica psichiatra mi ha detto di non preoccuparmi: "non si può diventare quello che si è già" ha detto, ridendo). Ciò mi ha dato la possibilità di collegare l’I King, che sono composti da 64 esagrammi, con le 64 Entità del Sistema enochiano, i 64 componenti del cromosoma umano, e dato che la Kamea di Mercurio è un sistema qabalistico composto da 64 elementi, sono riuscito anche a collegare in modo razionale un sistema come la Qabala, fondato sul 7 e sul 10, con un sistema binario come quello del 64.
Assieme al Sistema Enochiano ho sviluppato la magia teoretica di Fulvio Rendhell, quella spiegata nella famosa trilogia pubblicata dalla Hermes. Sono riuscito senza troppe difficoltà ad inserirla nel mio corpo magico così, dopo un paio di mesi di lavoro, mi sono ritrovato ad avere un sistema teorico-pratico stabile, efficiente, sicuro e senza nessun pericolo per il suo utilizzo. Ho anche iniziato lo studio degli Aethyr, ma ho abbandonato perché la mia strada aveva preso altre direzioni.
In quell’estate del 1990 ho evocato, fra l’altro, Flauros, con tecnica stregonesco/psicodrammatica e manifestazione fisica, incaricandolo di distruggere i miei nemici magici a Trieste e di porre dei confini occulti sulle porte di accesso a Trieste, in modo che nessuno possa più entrare nella mia “provincia” magica. A tutt’oggi le porte sono chiuse e i miei nemici non possono più praticare nessuna forma di Magia. E neppure i forestieri.
Detto per inciso: a Trieste, nella “scuola triestina”, si evoca DENTRO al cerchio, NON fuori! Anche un bestione come Flauros: i domatori lavorano dentro la gabbia, non fuori, altrimenti sarebbero bravi tutti.
Nell’estate del 1991 ho cominciato lo studio dell’Heptarchia Mystica di John Dee congiuntamente al Necronomicon, sviluppando la sequenza settenaria del mio sistema magico ed applicandola al Tantra kundalinico sessuale, con scarsi risultati. Nel dicembre dello stesso anno ho cominciato a decodificare il Rituale Mithraico (un altro sistema settenario) in attesa di poterlo mettere in pratica.
Nella primavera del 1992 ho cominciato a scrivere Ilvandara, manuale pratico di Stregoneria moderna, il libro che mi ha reso famoso. In realtà non lo ho scritto io, ma mi è stato dettato in scrittura automatica da Aradia, solo che invece di usare la penna ho adoperato una Olivetti 22. Per terminarlo ci ho messo appena tre settimane, praticamente senza correzioni.
Sempre in quell’estate ho scoperto che scrivendo “Alchimia” in un particolare modo, utilizzando l’alfabeto ebraico, faceva sì che il Nome potesse essere usato anche nella Qabala magica, fondendosi di fatto nel sistema magico che stavo creando.
Nell’Halloween del 1992 sono andato a Viareggio, per la pubblicazione e la presentazione di Ilvandara. In quei giorni ho conosciuto una persona (una donna) di Bologna che mi ha dato la chiave di accesso a Kundalini ed al suo relativo Tantra sessuale. Grazie, Vittoria.
Da Halloween 1992 in poi ho sempre usato la Magia sessuale.
Il 25 dicembre 1992 ho cominciato a praticare il Rituale mithraico, per la durata di un anno solare. Mithra mi è apparso in sogno nella primavera del 1994, qualche mese dopo il termine del Rito.
Dal 1994 al 1998 non ho quasi più fatto nulla, a parte qualcosa di poco conto. In quel periodo ho scritto tutti i libri che sono in questo catalogo, meno uno.
In quegli anni mi sono dedicato prevalentemente al riordino delle mie carte, alla messa “in bella copia” degli appunti ed alla digitalizzazione del materiale.
Di tutto quello che ho scritto sopra posso portare testimonianze di terze persone.
 
Il terzo periodo: 1998 – 2006
 
Alla fine del 1998 si è riaperta la diga, per cause che non ho mai scoperto. Fatto sta che ho ricominciato a produrre.
Ho iniziato ad avere un flusso di informazioni di straordinaria portata, ma perfettamente interiori, talmente introverse da essere, ancora oggi, incomunicabili se non che al prezzo di ardite acrobazie metaforiche.
Il mio sistema magico ha avuto una chiarezza mai vista prima, così che lo ho riscritto una seconda volta e riunito prima nel Modello Trieste 2000 e poi nel Modello Trieste 2 (MT2), che penso sia quello definitivo: Atziluth di Kether, che è Assiah di Malkuth ma in un altro modo. Il cerchio si è chiuso e la Fine si è collegata al Principio.
Nel corso d’opera la mia mente ha preso il totale controllo delle quattro caratteristiche che distinguono un Uomo da una scimmia parlante: il possesso della propria Vita, del proprio Pensiero, della propria Psiche e della propria Anima, permettendomi in questo modo di diventare Dio, Legge e Stato di me stesso, ovvero Übermensch.
In questo periodo ho scritto il Rito di emancipazione spirituale, che potete trovare su questo catalogo.
Nell’estate del 2006 ho fatto lo sbattezzocioè mi sono ripreso anche da un punto di vista istituzionale, oltre che esistenziale, l’Anima, che mi era stata rubata con il battesimo cattolico. Grazie UAAR.
.


Il 5 settembre 2006, dopo 22 anni, quattro mesi e cinque giorni da quel lontano Beltane 1984, ho concluso la prima fase della mia ricerca.
 
Ieri
 
Intorno all'Equinozio d'autunno del 2009, dopo aver decodificato alcune parti del Vangelo apocrifo (gnostico) di Giovanni - potete scaricarlo da un'altra pagina di questo sito, ho chiamato Jaldabaoth dopo quasi cinque mesi di eremitaggio totale sull'Appennino tosco-emiliano.
Ma di questo non parlo. Non ancora, perlomeno.
 
Oggi
 
Percorro una via totalmente personale di pensiero, silenzio e sapienza. Non faccio più nulla di magico, o "quasi". Mi dedico alla divulgazione, alla cura dei miei studenti e ad altre cose di minore entità, prevalentemente in ambito culturale.
Avrei altro da fare, ma sono tempi duri, pochi soldi, molto pessimismo che, nonostante tutto, coinvolge anche me. M’interessa il Libro di Enoch, ma quello è micidiale.
Chi dovrei ringraziare per tutto questo? Mi vengono in mente solo le mie donne, sia quelle “trombanti” che quelle “non trombanti”, che sono le uniche che mi hanno sopportato, e che continuano a sopportarmi. Non sono una persona facile.
 
Domani
 
Non so perché Magna Mater e Sophia abbiano, ed abbiano avuto quest’occhio di riguardo per me. Speriamo lo abbia anche Ecate, quando verrà.



Segnaposti per Google Earth: Tempio di Cernunno a Basovizza, fonte di Crogole a S. Dorligo della Valle, dolina delle Streghe a Fernetti, pozza di Lilith a Opicina Campagna, Mitreo di Duino-Aurisina, risorgive del Timavo. Cartella compressa ZIP.
Google Earth. Per istallare (gratuitamente) il programma.
Quando la bora puzza di zolfo. Un sito che parla di Trieste e di me.
 
 
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